mercoledì, giugno 20, 2007

E ancora, parliamone ancora..

Sembra che l'indignazione non possa avere limiti, sembra che le parole siano sempre vuote ed inutili, però questa volta possiamo pensare ad una storia un po' diversa, non ad un rivoluzione o ad un cambiamento radicale della nostra società, ma solo ad una storia che, in qualche modo, è venuta fuori e che deve arrivare ad una fine, merita una degna conclusione: si tiri fuori la verità.

Sto parlando di un'altra vittima di un potere che, invece di proteggere, si rinchiude e nasconde dietro un'uniforme, una corporazione, dietro il simbolo di quella forza che dovrebbe rappresentare la tutela dell'ordine pubblico: la polizia.

Sto parlando della storia di Federico Aldrovandi, di un ragazzo, di una morte per soffocamento, di un corpo straziato, di qualcosa che è successo e di cui non si riesce a sapere, a conoscere la verità.
Ma dopo due anni, proprio in questi giorni, inizierà il processo.

Chi ha visto qualcosa, chi sa qualcosa: parli.
Lo faccia per Federico, per la sua famiglia, ma ancor di più perché non accada MAI più; solo la nostra indignazione, il nostro giudizio, può rendere manifesta la gravità della loro responsabilità morale, prima ancora che penale.

Fermatevi ancora un attimo, lo dobbiamo ad una madre, ad una famiglia devastata dal dolore per la perdita di una persona cara e dall'indifferenza, dalla scettica crudeltà della gente, del grande pubblico che condanna ancora prima di sapere e capire.

Il video che vi segnalo è prodotto dallo staff di Beppe Grillo e si trova su you tube.

giovedì, giugno 07, 2007

Per rimanere in tema di brogli!!

Un flash velocissimo riguarda il "sospetto" di brogli elettorali a Palermo, in occasione delle votazioni amministrative.
Il link è recuperato - proprio oggi - da Repubblica TV, sicuramente già noto per chi la segue ogni giorno, ma pienamente calzante con il post precedente e che fa davvero riflettere su come siamo ai limiti della realtà!

Guardate ed ammirate, ormai senza più nessun pudore.

Alla prossima!

mercoledì, giugno 06, 2007

Il silenzio delle Istituzioni

Leggendo Art.21 mi sono imbattuta in un articolo interessante che, ancora una volta, porta alla luce una questione spinosa ed agghiacciante.

Vi ricordate il film "Uccidete la democrazia?"
Se non lo ricordate, non lo avete visto - e vi consiglio di farlo, sempre per la stessa filosofia di concedervi del tempo prezioso per pensare e non farvi prendere in giro - o non ne eravate a conoscenza, beh cliccate sul link e vi porterà all'articolo scritto dagli stessi Beppe Cremagnani e Enrico Deaglio, ossia i creatori del film medesimo, i quali parlano un po' dello stesso e di cosa e come hanno affrontato il tema dei "brogli elettorali" alle ultime elezioni politiche.

Proprio oggi si riparla di brogli elettorali, di nuovo gli stessi Signori cercano di portare alla ribalta l'argomento, sottoponendoci un altro film- inchiesta: "Gli imbroglioni. Quel che hanno fatto del nostro voto".
Il Dvd verrà proiettato a Roma giovedì 7 giugno alle ore 17.00 presso presso la sala Conferenze, Piazza Montecitorio 123/a, ma lo troverete in edicola in allegato alla rivista "Diario".

Oltre alla notizia, estremamente interessante, del fatto che qualcuno, nonostante gli ostacoli giudiziari - per fermare o screditare il primo film si è riesumato l'art. 656 c.p "Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico" - voglia andare avanti e raccontare qualcosa, far emergere dubbi - che ormai sappiamo essere estremamente temuti e condannati da chi vuole manipolare il popolino, poiché risvegliano le coscienze ormai troppo assopite e sonnolente, la cosa che salta immediatamente agli occhi è la scandalosa assenza di interesse da parte delle istituzioni.

Certo, capisco che questi film-inchiesta non facciano parte del balletto politico " io sto di qua, ma anche di là e perché non anche dall'altra parte"; capisco anche che siano scomodi per tutti, destra, sinistra, centro e quant'altro, ma il silenzio è sconfortante.
Il silenzio delle istituzioni è segno di grave, gravissima, mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, che mai come adesso, sono interessati all'argomento.

Noi cittadini siamo stati già defraudati della possibilità di scegliere liberamente il cadidato da eleggere, grazie ad una legge elettorale inguardabile e vergognosa - e meno male che i signorotti del nord-est si dicono più bravi, si sentono capaci di dare lezioni in ogni ambito; ma adesso, addiruttura, non siamo ritenuti degni di una, anche solo formale, preoccupazione, e non parlo di spiegazione o intenzione di avviare indagini formali, ma solo pubblica preoccupazione o indignazione. Per non parlare del gravissimo dubbio riguardo ad un'ipotetica nuova P2.

Sono l'unica a pensare che qualcosa proprio non vada per il verso giusto?

venerdì, giugno 01, 2007

Rabbia e Verità

Pensavo fosse il caso di smettere di scrivere, perché non ho ben chiaro quale taglio vorrei dare al mio blog, perché non riesco ad aggiornarlo spesso e per altri mille motivi; però non posso, proprio non posso, stare in silenzio di fronte a certi fatti, non riesco a pensare che "ci prendano in giro" in questo modo, così palese, così manifesto e nessuno NESSUNO si scandalizzi.
In altri post, in un altro blog, ho esposto quanto assurdo mi sembri il fatto che non ci si scadalizzi più per certe questioni, ma non è il momento di aprire la parentesi, nè qui, nè adesso.

Qui ed adesso voglio ricordare un altro evento, ormai - putroppo e, direi quasi, ovviamente - dimenticato: l'uccisione di Carlo Giuliani.
Lo so che tanto è stato detto, scritto e molto si può trovare su internet, per cui non mi dilungherò sui fatti - il mio intento è, difatti, indicare le fonti che ho reperito e cercare di diffonderle il più possibile.
Dunque non mi curerò di esporre i fatti, ma vorrei meditare "pubblicamente" su come sia possibile creare confusione, intorpidire le coscienze e produrre luoghi comuni, pregiudizi e banalità.

Mi permetterò di chiamare Carlo Giuliani solo per nome, non per mancanza di rispetto o per eccessiva confidenza, ma perché, sono convinta, sarebbe potuto essere uno dei miei amici, una persona incontrata durante un viaggio, in vacanza o semplicemente durante i percorsi formativi, insomma perché Carlo è uno di noi, ragazzi, ma anche semplicemente di chi voglia manifestare il proprio pensiero e di chi voglia e possa e debba farlo - questo recita l'art 21, primo comma della Costituzione - senza timore per la propria incolumità o per la propria VITA.

In un primo momento l'omicidio di Carlo fu considerato come necessario, come reazione di Placanica ad una minaccia per la propria vita, dovuta al possibile lancio, da parte di Carlo, di un oggetto.
Poi tante ipotesi sono state tirate fuori: che Placanica non volesse sparare direttamente a Carlo, poiché non era in grado di mirare e sparare, in quanto non professionista, ma solo ausiliario; che il proiettile non avesse direttamente ucciso Carlo, ma che, sfortunamente, l'avesse intercettato dopo esser stato deviato da un sasso e così via.
Oggi tutto ciò non può più bastare: troppi sono i dubbi e le incertezze, si sta parlando della vita di un ragazzo, di un essere umano, si sta parlando di chiarezza.

Questo è il link con le foto e le spiegazioni ci ciò che non quadra, di ciò che non convince.

Questo il link di una recente intervista alla madre di Carlo.

Sprecate un po' del vostro tempo per concedervi la possibilità di sapere, di conoscere e per non permettervi di essere sempre, e troppo facilmente, presi in giro.