Pensavo fosse il caso di smettere di scrivere, perché non ho ben chiaro quale taglio vorrei dare al mio blog, perché non riesco ad aggiornarlo spesso e per altri mille motivi; però non posso, proprio non posso, stare in silenzio di fronte a certi fatti, non riesco a pensare che "ci prendano in giro" in questo modo, così palese, così manifesto e nessuno NESSUNO si scandalizzi.
In altri post, in un altro blog, ho esposto quanto assurdo mi sembri il fatto che non ci si scadalizzi più per certe questioni, ma non è il momento di aprire la parentesi, nè qui, nè adesso.
Qui ed adesso voglio ricordare un altro evento, ormai - putroppo e, direi quasi, ovviamente - dimenticato: l'uccisione di Carlo Giuliani.
Lo so che tanto è stato detto, scritto e molto si può trovare su internet, per cui non mi dilungherò sui fatti - il mio intento è, difatti, indicare le fonti che ho reperito e cercare di diffonderle il più possibile.
Dunque non mi curerò di esporre i fatti, ma vorrei meditare "pubblicamente" su come sia possibile creare confusione, intorpidire le coscienze e produrre luoghi comuni, pregiudizi e banalità.
Mi permetterò di chiamare Carlo Giuliani solo per nome, non per mancanza di rispetto o per eccessiva confidenza, ma perché, sono convinta, sarebbe potuto essere uno dei miei amici, una persona incontrata durante un viaggio, in vacanza o semplicemente durante i percorsi formativi, insomma perché Carlo è uno di noi, ragazzi, ma anche semplicemente di chi voglia manifestare il proprio pensiero e di chi voglia e possa e debba farlo - questo recita l'art 21, primo comma della Costituzione - senza timore per la propria incolumità o per la propria VITA.
In un primo momento l'omicidio di Carlo fu considerato come necessario, come reazione di Placanica ad una minaccia per la propria vita, dovuta al possibile lancio, da parte di Carlo, di un oggetto.
Poi tante ipotesi sono state tirate fuori: che Placanica non volesse sparare direttamente a Carlo, poiché non era in grado di mirare e sparare, in quanto non professionista, ma solo ausiliario; che il proiettile non avesse direttamente ucciso Carlo, ma che, sfortunamente, l'avesse intercettato dopo esser stato deviato da un sasso e così via.
Oggi tutto ciò non può più bastare: troppi sono i dubbi e le incertezze, si sta parlando della vita di un ragazzo, di un essere umano, si sta parlando di chiarezza.
Questo è il link con le foto e le spiegazioni ci ciò che non quadra, di ciò che non convince.
Questo il link di una recente intervista alla madre di Carlo.
Sprecate un po' del vostro tempo per concedervi la possibilità di sapere, di conoscere e per non permettervi di essere sempre, e troppo facilmente, presi in giro.
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2 commenti:
Ogni volta che penso a Carlo Giuliani mi vengono in mente due cose: il film documentario che mi scosse profondamente per diversi motivi, e una striscia di Vauro in cui il fumettista ironizzava sulle fantasiose ipotesi di chi sosteneva che il proiettile fosse stato deviato da una pietra in volo raccontando i viaggi di questo proiettile che gira mezzo mondo prima di colpire Giuliani, e nell'ultima vignetta c'è Vauro stesso sulla tomba di Giuliani che, con una lacrima sul viso, dice "Lo so che non fa ridere, ma c'è chi pensa sia divertente", o qualcosa del genere.
P.S.: sono il primo commentatore! =)
Grazie per il commento, la vicenda è di una tristezza profonda, ma non solo, è sconcertante ed è spiazzante.
So che, purtroppo, con le parole si può fare ben poco, ma non voglio smettere di ricordare.
:D
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