I pm Vittorio Ranieri Miniati e Patrizia Petruzziello, titolari dell'inchiesta sugli episodi di violenza nella caserma di Bolzaneto, hanno parlato di
trattamenti inumani e degradanti durante la requisitoria per i fatti accaduti nel luglio 2001
Numerosi manifestanti sono stati trattenuti in seguito agli scontri del G8 a Genova, si trattava di uomini e donne costretti a stare in piedi per ore, a testa bassa, ad abbaiare come cani, a ricevere pugni in testa, sulle gambe ed a vedersi minacciati nei modi più svariati da un gruppo di soggetti che, in uno Stato democratico, sono chiamati ad evitare che ciò accada. Tutto questo è accaduto senza che nessuno dei trattenuti avesse alcuna idea di quale potesse essere il loro reato. In effetti non vi erano illeciti in capo a quelle persone. L'unica cosa che, a quanto pare, sembra essere avvenuta in quella caserma è una enorme violazione dei diritti umani, l'unica cosa che può essere individuata è un GAP di tutela dei diritti fondamentali.
Parole migliori delle mie possono spiegare l'indigniazione che DEVE essere provata da chi ha un barlume di coscienza democratica: "Nella caserma di Bolzaneto i rappresentanti dello Stato, quelli che in teoria ci dovrebbero proteggere dai criminali - gli agenti e i carabinieri, i poliziotti della penitenziaria, i generali e i vice-questori - hanno violato tutte le convenzioni internazionali. E prima ancora la loro dignità." (fonte:
"Così torturavano a Bolzaneto")
Prima ancora di una qualsiasi pena o sanzione, mi chiedo come tutto ciò sia quasi ignorato dalla stampa e da tutti i politici. Come'è possibile pensare che ci sia qualcosa di molto più importante della tutala effettiva della nostra società e dei cittadini che ne fanno parte.
Allora l'unica cosa che posso pensare per spiegarmi questa reazione è che la gente non ha capito che, ancora una volta,
può accadere a tutti noi, ogni volta che ci rechiamo a manifestare il nostro pensiero, ogni volta che decidiamo che qualcosa non va e vogliamo renderlo noto.
Ogni volta che qualcuno subisce una violazione e questa viene, a livello pubblico, accettata perché coperta da un velo di indifferenza o subita passivamente perché non c'è nulla da fare, allora è proprio lì che smettiamo di essere un popolo democratico, capace di reagire a ciò che non ci piace.
Io voglio reagire perché non tollero nessuna violazione dei diritti umani.Per chi gradisce seguire il processo nei minimi particolari:
Supporto legaleRicordo alcuni episodi accaduti presi daiu racconti dei ragazzi: "Sappiamo delle dita spezzate ad un giovane no-global. Dei pugni, dei calci, delle manganellate su persone inermi. Delle bruciature con accendini e mozziconi di sigaretta, delle bastonate alle piante dei piedi. Delle teste sbattute contro i muri, del taglio dei capelli. Del "comitato di accoglienza" che faceva passare i poveretti per un corridoio di guardie. E giù botte. Ma anche le parole, gli insulti, le umiliazioni sono tortura. E´ tortura costringere un ragazzo a mettersi carponi ed abbaiare come un cane, per poi urlare: "Viva la polizia!"."
Da
Articolo 11:
"Al termine di una requisitoria durata cinque udienze e dopo le testimonianze delle oltre 200 vittime, ieri mattina,sono state formulate le richieste di pena: oltre 76 anni complessivi ( a fronte di 224 anni comminati a 24 manifestanti per devastazione e saccheggio) per pene che vanno da un massimo di cinque anni e otto mesi a un minimo di sei mesi. Antonio Biagio Gugliotta, ispettore della polizia penitenziaria, è l'imputato per il quale è stata richiesta la pena più alta, 5 anni e 8 mesi. Era il responsabile della sicurezza, ossia il capo delle guardie carcerarie, stesso mestiere che continua a svolgere a Taranto. E' accusato di abuso di ufficio e di autorità. Non avrebbe avuto nulla da ridire che i detenuti fossero costretti dai suoi uomini faccia al muro, in piedi: la cosiddetta posizione del cigno. Di suo si sarebbe pure levato lo sfizio di prendere a calci, pugni e manganellate alcuni degli arrestati nel corso dell'identificazione."
Riporto solo alcune delle violazioni perpetrate:
Articolo 5 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo (adotta nel 1948 dall'Assemblea Generale dell'Onu):
"Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizioni crudeli, inumane o degradanti."
Articolo 9"Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato."
Convenzione Europea dei diritti umani:
Articolo 3 Proibizione della tortura "Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o
degradanti."
ed
Articolo 6 Diritto ad un equo processo.
Penso possa bastare per indignarsi.